Lo sviluppo sostenibile

Una nuova dimensione dello sviluppo: lo sviluppo sostenibile

Il problema dello sviluppo va affrontato nella sua globalità. Lo sviluppo è infatti un sistema complesso, fatto di più componenti, sulle quali occorre agire. Alla fine degli anni Ottanta, venne introdotto il concetto di sviluppo sostenibile, di cui parleremo in questo articolo.

Per valutare il grado di sviluppo dei paesi ci siamo basati in prima approssimazione sul livello medio di ricchezza (PIL pro-capite) e quindi sull’indice di sviluppo umano.

Un giudizio complessivo sullo sviluppo deve però tenere in considerazione anche gli aspetti ambientali, ovvero:

  • disponibilità di risorse naturali
  • ricorrenza di uragani, alluvioni e siccità
  • processi di deforestazione, desertificazione e inquinamento

Sviluppo, risorse e ambiente

Il 20% degli abitanti della terra, che vivono nei paese sviluppati, utilizzano il 70/80% delle risorse naturali mondiali.

Le risorse naturali sono rappresentate da tutte le fonti alimentari, minerarie, idriche ed energetiche immediatamente disponibili sulla Terra per l’uomo e a lui utili.

Queste risorse naturali, una volta utilizzate, si trasformano in rifiuti e sostanze inquinanti. Possiamo quindi dire che i paesi “ricchi” sono i maggiori responsabili delle emergenze ambientali, tra cui il cambiamento climatico e tutte le conseguenze che esso comporta (in Italia ad esempio periodi di siccità alternati a periodi di forti piogge – esempio Emilia Romagna).

Limpronta ecologica che tali paesi lasciano sull’ambiente è quindi profonda e se questa situazione dovesse continuare nel tempo, precluderebbe le possibilità di sviluppo agli altri paesi, per il semplice fatto che la terra non sarebbe in grado di fornire risorse sufficienti a tutti.

L’impronta ecologica è un indicatore utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle. Il 15 maggio per l’Italia segna l’Overshoot day, ovvero il momento dell’anno in cui abbiamo terminato le risorse ecologiche che avevamo a disposizione per il 2023. Da domani, inizieremo a consumare le risorse destinate al 2024 e oltre.

Lo sviluppo sostenibile

Gli studiosi, negli anni 70, compresero che la continua crescita demografica ed economica avrebbe portato ad una situazione non più sostenibile, a causa proprio della limitata disponibilità delle risorse umane. Occorreva stabilizzare la popolazione (evitarne una crescita esponenziale) e rinunciare allo sviluppo.

Alla fine degli anni Ottanta, venne introdotto il concetto di sviluppo sostenibile, che introdusse una nuova tesi: non si deve frenare, ma promuovere lo sviluppo sociale ed economico, purché questo sia compatibile con la disponibilità di risorse.

Lo sviluppo sostenibile è un concetto che si riferisce all’idea di soddisfare le necessità del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie necessità. È un approccio che mira a bilanciare le dimensioni ambientali, sociali ed economiche dello sviluppo per creare un equilibrio a lungo termine.

I principali elementi del concetto di sviluppo sostenibile

  1. Ambiente: l’aspetto ambientale dello sviluppo sostenibile riguarda la protezione e la gestione responsabile delle risorse naturali, la conservazione della biodiversità, la mitigazione dei cambiamenti climatici e la riduzione dell’inquinamento. Si tratta di promuovere pratiche sostenibili che mantengano l’equilibrio ecologico e preservino l’integrità del pianeta per le generazioni future.
  2. Sociale: la dimensione sociale dello sviluppo sostenibile riguarda l’equità, l’inclusione e il benessere delle persone. Si tratta di promuovere l’uguaglianza di opportunità, il rispetto dei diritti umani, l’accesso all’istruzione, alla salute, all’acqua potabile, all’alimentazione adeguata e ad altre necessità di base. Il coinvolgimento e la partecipazione della comunità sono considerati fondamentali per un vero sviluppo sostenibile.
  3. Economia: l’aspetto economico dello sviluppo sostenibile riguarda la gestione responsabile delle risorse economiche per garantire prosperità e stabilità a lungo termine. Ciò implica un’attenzione all’efficienza energetica, alla riduzione degli sprechi, alla promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili e alla creazione di un’economia equilibrata che tenga conto dei costi sociali e ambientali.

Lo sviluppo sostenibile richiede un approccio integrato in cui questi tre aspetti – ambiente, sociale ed economico – siano considerati in modo interconnesso. In pratica, ciò significa adottare politiche e pratiche che consentano uno sviluppo economico sostenibile, proteggano l’ambiente e promuovano il benessere delle persone. Questo approccio mira a garantire un equilibrio tra le esigenze attuali e quelle future, preservando la qualità della vita per le generazioni presenti e future

Conclusione

Occorre dunque che ci sia una equa distribuzione delle risorse, ovvero “ad un incremento dei consumi dei paesi poveri, necessario per uscire dal sottosviluppo, dovrà corrispondere un decremento nei paesi sviluppati”. Questa equa distribuzione dovrà valere nel tempo, per garantire una disponibilità delle risorse.

Si dovranno quindi adottare strategie volte al risparmio energetico, in tutti i settori. Un esempio su tutti è la produzione di energia pulita attraverso fonti energetiche rinnovabili (ad esempio impianti fotovoltaici che producono energia elettrica sfruttando l’energia prodotta dal sole).Salva

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