Motori di ricerca (Google, Bing, Yahoo)

Motori di ricerca

Motori di Ricerca e la SEO

Cosa serve il SEO (Search Engine Optimization) ? Ma come “ragionano” i motori di ricerca Google, Yahoo e Bing ?

Capire le logiche di funzionamento che stanno dietro ad un motore di ricerca è un prerequisito fondamentale per chi vuole utilizzare le tecniche SEO. Un compito dei motori di ricerca è quello di raccogliere ed analizzare nel web una enorme quantità di dati, mettendoli a disposizione degli utenti.

Complessi algoritmi classificano questi dati e gli attribuiscono un certo valore per una determinata combinazione di parole chiave, organizzandoli attraverso opportuni indici (processo di indicizzazione). Quando un utente interagisce con i motori di ricerca non si rende conto di questa complessità, dal momento che l’unica operazione che deve fare è quella di inserire una o più parole chiave (keyword). Il motore di ricerca gli restituirà un elenco di risultati (SERP) pertinenti alla keyword inserita.

Oggi i siti presenti nel web sono più di 1 miliardo (almeno quelli indicizzati). Se consideriamo che nel 2010 erano poco più di 200 milioni ci rendiamo conto di come sia sempre più difficile rendersi distinguibili nel web. Chi fa SEO ha come obiettivo proprio quello di rendere il proprio sito o quello dei clienti visibile agli utenti e per visibile intendo “essere presente” nella prima pagina dei risultati dei motori di ricerca per determinate parole chiave.

Il top è arrivare nelle prime 3 posizioni, ma questo richiede un lavoro lungo e costante dove ha un peso predominante la scelta delle parole chiave da indicizzare. Se il mercato in cui opera il cliente è un mercato di nicchia o a bassa concorrenza, probabilmente sarà più facile posizionare il sito in alto nella lista dei risultati.

Se invece dobbiamo confrontarci con mercati ad alta concorrenza in cui convergono milioni di siti e forti investimenti pubblicitari, occorrerà, almeno inizialmente, affiancare ad una attività SEO anche una strategia SEM (“Keyword Advertising”) e SMM (Social Media Marketing).

Principali motori di ricerca

Google, Yahoo e Bing sono i principali motori di ricerca a livello mondiale. A livello locale (di nazione) non sempre è così. In Italia la quasi totalità delle ricerche viene fatta con Google.

Motori di ricerca Google, Bing, Yahoo

Motori come: Virgilio, Arianna, Kataweb (per citarne alcuni), si sono ormai trasformati in aggregatori di notizie o semplicemente riportano i risultati dei più importanti motori di ricerca.

In una strategia SEO corretta occorre sempre valutare dove indicizzare il sito, ponendoci la seguente domanda: “Quali sono i mercati a cui ci rivolgiamo?”. Se il nostro mercato di riferimento è solo l’Italia lavoriamo per essere principalmente nelle SERP di Google.

Se invece operiamo in mercati esteri dovremo considerare oltre a Google il principale motore di ricerca di quella nazione. Ad esempio se apriamo un portale di vendita online multilingua, che si rivolge anche al mercato russo, dovremo indicizzarlo su Yandex e Rambler. In Cina su Baidu ed in Slovacchia su Seznam.

Categorie dei motori di ricerca

Possiamo organizzare i motori di ricerca in 3 macro-categorie:

  1. Motori di prima generazione (Altavista, Infoseek ed Excite)
  2. Motori di seconda generazione
  3. Motori di terza generazione (Google, Bing, Factbites, DeepDyve, SenseBot)

All’origine del web i motori di ricerca di prima generazione indicizzavano le pagine sulla base delle parole chiave inserite nel codice HTML delle pagine stesse, che comparivano nella lista dei risultati in base alla pertinenza e rilevanza delle parole ricercate. Veniva molto considerato il meta tag “Keywords”.

Era il periodo (che ho vissuto in prima persona) in cui si potevano utilizzare tecniche, oggi considerate scorrette, per l’indicizzazione delle pagine. In pratica “vinceva” chi inseriva più parole chiave. Ad esempio inserendole nel contenuto con lo stesso colore dello sfondo in maniera che non venissero viste da chi accedeva al testo web.

Motori di ricerca di seconda e terza generazione

Mentre i motori di prima generazione effettuavano l’analisi dei dati presenti nella pagina, i motori di ricerca di seconda generazione iniziarono a considerare anche i dati provenienti dal web (link, anchor-text,..) introducendo il concetto della visibilità in rete, dando inizio a tutte quelle attività che ricadono nell’ambito SEO.

I motori di terza generazione (come Google) utilizzano l’analisi semantica dei dati nel tentativo di fornire un elenco di risultati che rispondano in maniera molto precisa a quella che è la richiesta dell’utente. Cerchiamo di capire come questi motori effettuano l’indicizzazione di un sito web, partendo dal concetto di “CORE SITES”.

Core Sites

Per Core Sites si intende l’insieme dei siti che trattano argomenti omogenei presenti nell’indice di un motore di ricerca. Ogni sito web che deve essere indicizzato viene confrontato con questo “gruppo di siti” aventi lo stesso argomento. Nel caso venga inserito in questo gruppo, prenderà il posto di un altro sito web. In poche parole “se un sito entra un altro deve uscire”.

Ora che abbiamo chiarito il concetto di “CORE SITES” possiamo parlare di PageVector (PV) e TermVector (TV). Il PageVector rappresenta la media dei voti che i motori di ricerca assegnano ad ogni pagina presente nel CORE SITES. Il TermVector è un voto che il motore di ricerca assegna alla pagina web che viene indicizzata.

Il TV viene poi comparato con il PV del core, ed il risultato di questo confronto ne determina il posizionamento nell’indice del motore di ricerca. Più il valore di TV si avvicina a quello del PV, migliore sarà il posizionamento della pagina.

Capite a questo punto l’importanza del SEO. Se non ottimizziamo le pagine per essere viste dai motori di ricerca il valore del TERM VECTOR non sarà mai sufficiente a farci entrare in buona posizione nelle SERP dei motori.

Information Retrieval

Volevo concludere l’articolo affrontando un argomento che completa quanto appena visto e che vuole rispondere alle seguenti domande:

  • Quali sono le principali tipologie di query che vengono effettuate dagli utenti?
  • Quali sono i meccanismi interni che regolano il funzionamento di un motore di ricerca?

Entriamo nell’ambito dell’Information Retrieval (IR) applicato ai motori di ricerca, ovvero del recupero mirato delle informazioni. Scopo principale dei motori è proprio quello di recuperare le informazioni presenti nel web, di classificarle per ordine di importanza e poi metterle a disposizione degli utenti sulla base delle Query effettuate.

Classificazione delle query

Possiamo classificare le Query nel web suddividendole in 3 categorie:

  1. Query informative
  2. Query navigazionali
  3. Query transazionali

Le Query informative sono relative alle ricerche effettuate dagli utenti sul web per acquisire informazioni su un tema generico o specifico. Ad esempio utilizzo la keyword “viaggiare in Italia” se voglio organizzare un viaggio in Italia. Le Query navigazionali vengono invece utilizzate per raggiungere direttamente un determinato sito, per individuare una specifica pagina web. Molto semplicemente si inserisce come parola chiave quella di una azienda (Ebay, Amazon,..). Infine, attraverso le Query transazionali, gli utenti interrogano il web per effettuare alcune operazioni sul web, a pagamento o gratuite, come l’acquisto di un ebook. un software o fruire di servizi (analisi SEO online del proprio sito).

Ho risposto alla prima domanda.  Per rispondere all’altra domanda vi rimando ad un articolo dedicato, ma se siete curiosi provate a leggere il documento, in lingua inglese, con cui Sergey Brin and Lawrence Page presentarono il loro progetto “Google”: The Anatomy of a Large-Scale Hypertextual Web Search Engine.

Conclusione

Conoscere quello che gli utenti cercano è fondamentale per chi fa SEO. Dobbiamo sempre porci la domanda: come gli utenti arrivano al nostro sito e come lo fanno? Un ruolo fondamentale assume a questo punto il web-marketing. Il nostro lavoro non è facile, ma per avere successo deve partire proprio dall’analisi dei nostri potenziali visitatori, tenendo anche conto che 8 utenti su 10 guarda solo la prima pagina dei risultati della ricerca e di questi, una buona percentuale si concentrerà sulle prime 5 posizioni.

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